20071227

Dedicato ai nonni

Festa in cortile in onore dei nonni
I bambini di terza hanno organizzato una festa in onore dei loro nonni nel cortile della scuola. Siamo in cortile anche noi. Assistiamo alla festa per scrivere la cronaca dell'evento, ma anche per dire ai NOSTRI nonni , e a TUTTI i nonni del mondo, quanto li adoriamo. I bambini di terza esordiscono cantando tra gli applausi entusiasti dei loro nonni. Mentre cantano, alcune nonne fanno le orecchiette, awltre ricamano, altre lavorano all'uncinetto, altre creano fiori di carta.
I bambini hanno in mano un palloncino e poi tutti insieme li fanno volare in un'atmosfera di grande gioia. Adesso un nonno prende la parola: racconta di come si viveva in Italia dopo la seconda guerra mondiale e di come era la scuola quando era bambino lui. Altri nonni si alternano sul palcoscenico con dialoghi e poesie in dialetto fra gli applausi e il divertimento dei presenti. Recitano una poesia in dialetto anche due bambini. Finisce lo spettacolo e noi ci avviciniamo ad alcuni nonni per intervistarli. Ci dicono il loro nome e quanti nipoti hanno.

Chiediamo inoltre.
D - Aiutate i vostri figli a tenere i nipotini?
R - Certo, molto volentieri.
D - Qualche volta vi sentite soli?
R - Sì, succede spesso, ma quando succede, ma quando succede, chiamiamo i nostri nipoti e non ci sentiamo più soli .
D - Siete contenti di essere nonni?
R - Sì, sì, sì.


Caro nonno Antonio,
per me sei stato un nonno veramente speciale. Da quando sono nato non ho mai sentito la tua voce perchè una brutta malattia le l'ha portata via. Quante domande senza risposte, ma soltanto un breve sorriso. Ogni volta che venivo a trovarti eri sempre lì sulla tua sedia a guardare la televisione. Io mi avvicino per tu mi guardavi con quegli occhioni tristi e nello stesso tempofelici, felici di vedervi. adesso che tu non ci sei più, con questa lettera speciale, voglio dirti che mi manchi tanto e sono convinto che se potessi leggerla torneresti a sorridermi.

Con amore
Nico



Classi 4^G e 4^H






Classi 4^E e 4^F










Classi 4^G e 4^H


Una favola tutta da raccontare

Oggi mercoledì 3 ottobre 2007 è stata una giornata molto particolare: abbiamo invitato la nonna di Fiorenza e il nonno di Miriana per raccontarci la loro storia. Per dare il benvenuto ai nonni, due nostri compagni hanno decorato la lavagna della nostra classe. Quando sono entrati li abbiamo tutti applauditi e fatti accomodare. Eravamo tutti ansioni. Il nonno di Miriana ricorda che da bambino aiutava il padre a vendere le coperte e si recava a Giovinazzo con il traino al pastificio. Come premio, per l'aiuto prestato, aveva 300 lire che a quei tempi erano molte. Il nonno ricorda anche quando per la prima volta andò al cinema Galleria e per questo aiutò la mamma nelle faccende di casa. I bambini potevano giocare per strada senza i pericoli di oggi e lui si divertiva con i suoi amici a giocare con i sassolini o con il pallone. La nonna di Fiorenza ricorda la guerra vissuta quando era ancora una bambina di scuola elementare. Frequentava il Sacro Cuore, ricorda ancora il suono stridulo delle sirene che avvisavano dell'arrivo di un aereo nemico che avrebbe potuto sganciare una bomba. Le suore ordinavano ai bambini di mettersi in fila e si recavano nel rifugio sotterraneo. Lì con i visi impauriti e di lcuore che batteva forte, pregavano la Madonnina affinchè li proteggesse. La nonna ricorda ancora quando gli Americani perquisivano le case e regalavano stecche di cioccolata ai bambini. A quei tempi i dolci si mangiavano solo a Pasqua e a Natale e il pane si comprava con una tessera. A volte le mamme si alzavano la notte e cucinavano il pane in casa. Molto vivo è il ricordo del coprifuoco: tutte le luci erano spente e le strade erano illuminate solo dalla luce della luna, mentre in casa c'erano le candele. Una volta le suore invitarono Mussolini (il duce) e dissero alle bambine di vestirsi bene con gonnellina a pieghe blu e camicetta bianca. La nonna ricorda quando dovevano fare gli esami della quinta elementare e con le sue compagne andò all'altare della chiesa e prese dei petali di rosa della Madonnina affinchè le dessero fortuna. La nonna amava giocare con i taburelli e le piaceva leggere e cucire. Quanti ricordi! E'stato bello aver ascoltato questi due nonni tanto buoni e bravi che sui loro visi avevano le rughe di una vita trascorsa tra gioia e dolore. Questa esperienza è stata mnolto interessante e ci ha fatto capire come noi bambini di oggi viviamo più agiati e nel benessere che spesso e volentieri non apprezziamo. La "storia" dei nonni ci è quasi sembrata una favola: un mondo fatto di suoni, colori, rumori e voci.
Classi 4^E e 4^F

Coriandoli di simpatia
I nonni sono il dono di Dio che ci protegge anche a costo della loro vita.
Insomma sono i nostri angeli custodi.

Chi è che mi fa scherzare?
E chi mi fa giocare?
Chi è che mi fa sognare?
Tu nonno, la persona a me più cara.

I nonni ci portano allegria e simpatia
perchè ci vogliono molto ma molto bene.

Cara nonna, mi piaci quando mi prepari il gelato
ma mi piaci di più quando mi prepari i dolcetti.
Un dolcissimo abbraccio.

Mio nonno è un gran golosone e si mangia tutto il torrone.

La nonna è buona e comprensiva e mi racconta sempre una bella poesia.

Cara nonna ti voglio bene soprattutto se mi fai le pizze.

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